F.A.Q.

Va benissimo qualunque posto all’aperto (un parco pubblico ove non si intralci il traffico va benissimo). Non ci siano palchi, nè manifestazioni nè relatori. Indossate cose gialle e/o arancioni.

Discutono le forme pacifiche di propaganda dell’astensionismo costituente, sia prima che durante le votazioni, ma senza ostacolare in alcun modo l’afflusso ai seggi! Continuano a riunirsi dopo le elezioni, per mantenere alta e attiva la vigilanza sulle mosse dei palazzi del potere, successive a esse, e in relazione a esse stabiliscono e propongono le contromisure di massa, lecite e pacifiche in opposizione alle nuove misure discriminatorie e antidemocratiche, che non tarderanno (es. scioperi generali, Marce delle Libertà, convention artistiche, scuole parentali, orti sociali e quanto altro la fantasia creativa, pacifica e costruttiva del nuovo mondo che vogliamo, ci suggerisca).

Tutti gli attivatori sono pregati di seguire le seguenti prudenziali indicazioni per lo svolgimento senza contestazioni legali dei loro incontri:
– ove il luogo di incontro sia privato, non è necessario alcun particolare accorgimento;
– ove il luogo di incontro sia aperto al pubblico (es. un bar; un’area interna a un esercizio commerciale ecc.), nessun particolare accorgimento se non il consenso dell’esercente;
– ove il luogo di incontro sia invece pubblico (es. strada, piazza, giardino pubblico, parco, aree di pubblico accesso), consiglio che il numero delle persone sia contenuto (la legge non lo specifica) e che lo scopo dell’incontro sia quello di conoscersi, scambiarsi i recapiti e di recarsi successivamente in un luogo privato o aperto al pubblico, dove poter parlare liberamente degli argomenti dei comitati costituenti e delle loro iniziative pacifiche e pubbliche.
Un tanto onde evitare la contestazione da parte della polizia di aver indetto o preso parte a una riunione pubblica senza il preavviso richiesto dalle norme di pubblica sicurezza emanate in pieno periodo fascista, ma ancora vigenti.
Ove invece, si volessero tenere in luogo pubblico le riunioni di comitati con molte persone e parlare lì di tutti gli argomenti di contrapposizione politica, pacifica e pubblica alle iniziative o alle inerzie governative contrarie alle libertà fondamentali, occorrerà dare alla questura il preavviso previsto da quelle normative.

Nella apposita area proposte, ogni comitato lancia le sue iniziative di protesta pubbliche e pacifiche e raccoglie le adesioni degli altri comitati, e dà l’adesione a quelle altrui, che condivida.

 
 

Dalle elezioni uscirà comunque un parlamento e poi un governo, politico o tecnico. Tuttavia, di fronte a una maggioranza di astenuti non potrebbe proporre nuove tasse e nuove misure antilibertarie (obblighi vaccinali e pass), nè dichiarar guerre, senza che i comitati degli astenuti non reagiscano immediatamente con le forme di dissenso attivo e organizzato esemplificate nella FAQ precedente.

Un governo portato alla paralisi dalle proteste degli astenuti (saranno molti milioni) e anche di quelli che avranno inutilmente votato i partitini antisistema, non durerà. Ove venissero indette altre elezioni i comitati avranno una scelta: parteciparvi come partito per la nuova costituente o astenersi ancora.

Un’eventuale divisione su questa scelta, in questo caso non nuocerebbe, anzi rafforzerebbe entrambi per la mossa successiva: formare una massa critica complessivamente e largamente maggioritaria che deliberi e proclami, nelle forme parlamentari, l’insediamento della nuova assemblea costituente, composta dai delegati dei comitati.